Puoi dire che sono solo un sognatore
Ma non sono il solo
Spero che ti unirai a noi un giorno
E che diventiamo insieme un solo mondo.
(John Lennon, da "Imagine"
Traduzione di Adriano De Matteis)
Constance Dowling e Pavese |
Leggiamo ad esempio come Cesare Pavese anticipi le critiche egli stesso in "Dialoghi con Leucò" poco prima che il lettore cominci la lettura vera e propria:
"Cesare Pavese, che molti si ostinano a considerare un testardo narratore realista, specializzato in campagne e periferie americano-piemontesi, ci scopre in questi Dialoghi un nuovo aspetto del suo temperamento. Non c'è scrittore autentico, il quale non abbia i suoi quarti di luna, il suo capriccio, la musa nascosta, che a un tratto lo inducono a farsi eremita. Pavese si è ricordato di quand'era a scuola e di quel che leggeva: si è ricordato dei libri che legge ogni giorno, degli unici libri che legge. Ha smesso per un momento di credere che il suo totem e tabù, i suoi selvaggi, gli spiriti della vegetazione, l'assassinio rituale, la sfera mitica e il culto dei morti, fossero inutili bizzarrie e ha voluto cercare in essi il segreto di qualcosa che tutti ricordano, tutti ammirano un po' straccamente e ci sbadigliano un sorriso. E ne sono nati questi Dialoghi."
In Alta Fedeltà , Nick Hornby utilizza la tecnica non nella premessa ma all’interno delle vicende del romanzo stesso. A pagina 91 dell’Edizione Guanda (traduzione di Laura Noulian) si trova a raccontare di alcuni suoi comportamenti nei confronti di Laura che potrebbero causare una reazione avversa del lettore. Così prima che il lettore possa formarsi un giudizio negativo, o immediatamente dopo che il lettore potrebbe averlo fatto, utilizza la tecnica di integrare le potenziali obiezioni in modo creativo:
“Non so di preciso cosa abbia raccontato Laura a Liz, tuttavia potrebbe averle dato almeno un paio delle seguenti informazioni, se non addirittura tutte e quattro:
1) Che quando Laura era incinta sono andato a letto con un'altra.
2) Che questa storia influì direttamente sulla sua decisione di interrompere la gravidanza.
3) Che, dopo l'aborto, mi feci prestare da lei una forte somma di danaro e a tutt'oggi non le ho restituito nemmeno un soldo.
4) Che, poco prima che lei se ne andasse, le ho detto che non ero soddisfatto del nostro rapporto, e che forse, chissà, magari pensavo di trovare qualcun'altra.
Ho fatto e detto queste cose? Sì. Ci sono circostanze attenuanti? No davvero, a meno che qualsiasi genere di circostanza (in altre parole, qualsiasi genere di contesto) possa essere considerato un'attenuante. Ma prima di esprimere un giudizio, benché sia probabile e abbiate già formulato uno, provate a scrivere le quattro cose peggiori che avete fatto voi al vostro partner, anche se - specie se - il vostro partner non ne sa niente. Non indorate la pillola, non cercate di spiegarle; scrivetele punto e basta, stendete la classifica, con le parole più semplici possibile. Fatto? Ok, allora adesso lo stronzo chi è?”
John Lennon nel 1969 |
driadema@gmail.com
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