Le mille e una notte è indubbiamente il classico
della letteratura orientale più famoso. Una raccolta di racconti datata attorno al X secolo, che si svolgono in varie epoche e paesi, e composta da diversi autori arabi, egiziani, persiani e indiani.
La storia comincia con il re persiano Shāhrīyār deluso ed infuriato per il tradimento della moglie si convince della perfidia femminile e sviluppa un odio mortale per le donne.
Quindi ordina al Gran Vizir di condurgli una vergine ogni notte: avrebbe passato la notte con lei e la mattina seguente al sorgere del sole ne avrebbe ordinato l'esecuzione. La strage continua superando le 1000 fanciulle uccise finché Shahrāzād (شهرزاد), figlia maggiore del Gran Vizir, non si offre di passare la notte col Re per mettere fine a quel macabro cerimoniale avendo escogitato uno stratagemma con sua sorella minore Donyāzād.
"[Sharāzād] aveva scandagliato i libri, gli annali e le leggende dei Re precedenti, le storie, gli esempi e le avventure di uomini e di cose del passato; anzi si diceva che avesse raccolto un migliaio di libri di storie relative ad antiche popolazioni e sovrani defunti. Aveva assimilato le opere dei poeti e li conosceva a memoria; aveva studiato la filosofia e le scienze, le arti e le imprese; e lei era piacevole e gentile, saggia e spiritosa, colta e ben educata".
Shahrāzād ha l'accortezza di sospendere il suo racconto al momento del sorgere dell'alba, inducendo così il suo amante-ascoltatore a voler sapere come la storia andrà a finire rinviando l'esecuzione alla mattina successiva, dopo che Sharāzād abbia completato il suo racconto.
Ciò in effetti avviene, ma la giovinetta, finito il racconto lasciato in sospeso, ne avvia uno nuovo, interrompendolo a metà con le medesime modalità del primo racconto.
La personalità di Shahrāzād invece è derivata dalla leggendaria regina Homai, figlia di Kay Bahman, chiamata Chehrzad o Chehrazad (In persiano: چهرازاد - Cehrāzād, "la persona di nobile apparenza").
La madre del celeberrimo Harun al-Rashid's, Al-Khayzuran, si dice abbia influenzato inoltre il personaggio di Shahrāzād.
Lascio a voi di indagare cosa può significare questa comunicazione stratificata a più livelli.
Questo poeta scrive allora una raccolta di resoconti, di storie, e siccome il testo è fondamentale lo chiama "La Fonte dei Resoconti", o la "Madre / Matrice delle Storie", in arabo: UMM AL Q(i)SS(a) = أُم آل قِصَّة
UMM = madre, matrice, fonte, principio
AL = di
Q(i)SS(a) = resoconto, storia, racconto
Ora la somma degli equivalenti numerici, utilizzando lo schema Abjad come riportato qui sotto, è indicata da Shah come 267.
Idries Shah nel libro non fa il calcolo, io non riesco a resistere alla tentazione e correndo il rischio di complicarmi la vita ve lo rpopongo qui:
UM(M) = 6+40 = 46
AL = 1+30 = 31
Q(i)S(S)(a) = 100+90 = 190
(non calcolo le vocali brevi e le lettere doppie che in arabo non vengono scritte)
Somma totale = 267
Successivamente, continua Shah, il poeta va alla ricerca di un altro titolo, più poetico o descrittivo che abbia lo stesso equivalente numerico. Ricomponendo le lettere il nuovo titolo diventa: ALF LAYLA UA LAYLA che significa Le Mille (ALF) e Una Notte (LAYLA).
Verifichiamo: ALF L(a)YL(a) U(a) L(a)YL(a) = ألف ليلة وليلة
ALF = 1+30+80 = 121
L(a)YL(a) = 30+10+30 = 70
U(a) = 6
L(a)YL(a) = 30+10+30 = 70
Somma totale = 267!
La storia comincia con il re persiano Shāhrīyār deluso ed infuriato per il tradimento della moglie si convince della perfidia femminile e sviluppa un odio mortale per le donne.
Quindi ordina al Gran Vizir di condurgli una vergine ogni notte: avrebbe passato la notte con lei e la mattina seguente al sorgere del sole ne avrebbe ordinato l'esecuzione. La strage continua superando le 1000 fanciulle uccise finché Shahrāzād (شهرزاد), figlia maggiore del Gran Vizir, non si offre di passare la notte col Re per mettere fine a quel macabro cerimoniale avendo escogitato uno stratagemma con sua sorella minore Donyāzād.
Nella traduzione di Sir Richard Burton, Sharāzād ci viene presentata così:
"[Sharāzād] aveva scandagliato i libri, gli annali e le leggende dei Re precedenti, le storie, gli esempi e le avventure di uomini e di cose del passato; anzi si diceva che avesse raccolto un migliaio di libri di storie relative ad antiche popolazioni e sovrani defunti. Aveva assimilato le opere dei poeti e li conosceva a memoria; aveva studiato la filosofia e le scienze, le arti e le imprese; e lei era piacevole e gentile, saggia e spiritosa, colta e ben educata".
Frontespizio di un'edizione francese de Le mille e una notte |
Così la bella Sharāzād viene ammessa nelle stanze intime del sovrano e comincia a raccontare a Shāhrīyār una storia affascinante, tenendone desta la curiosità con i suoi racconti
straordinari, ora incatenati l'uno all'altro come anelli di una collana,
ora rinchiusi l'uno nell'altro come in una successione di scatole cinesi.
Shahrāzād ha l'accortezza di sospendere il suo racconto al momento del sorgere dell'alba, inducendo così il suo amante-ascoltatore a voler sapere come la storia andrà a finire rinviando l'esecuzione alla mattina successiva, dopo che Sharāzād abbia completato il suo racconto.
Ciò in effetti avviene, ma la giovinetta, finito il racconto lasciato in sospeso, ne avvia uno nuovo, interrompendolo a metà con le medesime modalità del primo racconto.
Questo stratagemma mantiene viva giorno per giorno sia la curiosità del sultano che la stessa Shahrāzād. La storia così per mille e una notte e finché il re dimentica l'antico odio per le donne, si innamorato di lei e le rende salva la vita essendo egli stesso riconciliatosi con la vita stessa.
Notiamo quindi come ben prima degli studi della "moderna" psicologia troviamo già nel mondo antico i principi dell'effetto Zeigarnik espressi in modi raffinati e sviluppati in molte varianti.
Alcuni personaggi che animano le favole raccontate dalla principessa Sharāzād fanno parte dell'immaginario di tanti bambini del mondo, e sono state trasposte innumerevoli volte sul grande e piccolo schermo, come Alì Baba e i quaranta ladroni o Aladino e la lampada magica o ancora i viaggi di Sindbad il marinaio.
Nello spiegare la sua scelta nello scrivere il nome di Shahrāzād in questo modo, Richard Burton dice che il nome significa "La persona il cui regno o dominio (in persiano: شهر - shahr) è libero (in persiano: آزاد - āzād)"; in versioni più antiche troviamo anche il nome Sherazade come derivato da "nata da leoni" Shir-zād, Shirazad (In persiano: شيرازاد - Shīrāzād) ). Il nome della sorella Donyāzād significa invece "colei che libera il mondo". Donyāzād appare nel manoscritto anche come Dīnāzād composto da din = "sensibilità o coscienza spirituale/religiosa" (la stessa di Ala-din) e āzād = nobile/libera.
Alcuni personaggi che animano le favole raccontate dalla principessa Sharāzād fanno parte dell'immaginario di tanti bambini del mondo, e sono state trasposte innumerevoli volte sul grande e piccolo schermo, come Alì Baba e i quaranta ladroni o Aladino e la lampada magica o ancora i viaggi di Sindbad il marinaio.
Nello spiegare la sua scelta nello scrivere il nome di Shahrāzād in questo modo, Richard Burton dice che il nome significa "La persona il cui regno o dominio (in persiano: شهر - shahr) è libero (in persiano: آزاد - āzād)"; in versioni più antiche troviamo anche il nome Sherazade come derivato da "nata da leoni" Shir-zād, Shirazad (In persiano: شيرازاد - Shīrāzād) ). Il nome della sorella Donyāzād significa invece "colei che libera il mondo". Donyāzād appare nel manoscritto anche come Dīnāzād composto da din = "sensibilità o coscienza spirituale/religiosa" (la stessa di Ala-din) e āzād = nobile/libera.
Ritratto del califfo Hārūn al-Rashīd, protagonista di varie storie della raccolta |
La personalità di Shahrāzād invece è derivata dalla leggendaria regina Homai, figlia di Kay Bahman, chiamata Chehrzad o Chehrazad (In persiano: چهرازاد - Cehrāzād, "la persona di nobile apparenza").
La madre del celeberrimo Harun al-Rashid's, Al-Khayzuran, si dice abbia influenzato inoltre il personaggio di Shahrāzād.
Lascio a voi di indagare cosa può significare questa comunicazione stratificata a più livelli.
In questo contesto a me piace menzionare che nel libro "I Sufi" di Idries Shah (Edizioni Mediterranee, a p. 164) si citi l'utilizzo del sistema Abjad, un linguaggio segreto basato sul valore numerico delle lettere. Grazie a un semplice sistema di sostituzione cifrata un poeta o uno scrittore sono in grado di comunicare più messaggi contemporaneamente.
Le Mille e Una Notte è esattamente un titolo di questo tipo. Seguiamo il ragionamento di Shah. Supponiamo di essere un poeta o scrittore che ha intuizioni a diversi livelli sulla natura umana e che decida di mettere per iscritto questa conoscenza in una forma che permetta di oltrepassare i condizionamenti della mente e arrivare direttamente all'anima delle persone. Uno scopo che va molto al di là di questo blog ma che ha almeno un punto di contatto interessante.
Le Mille e Una Notte è esattamente un titolo di questo tipo. Seguiamo il ragionamento di Shah. Supponiamo di essere un poeta o scrittore che ha intuizioni a diversi livelli sulla natura umana e che decida di mettere per iscritto questa conoscenza in una forma che permetta di oltrepassare i condizionamenti della mente e arrivare direttamente all'anima delle persone. Uno scopo che va molto al di là di questo blog ma che ha almeno un punto di contatto interessante.
Questo poeta scrive allora una raccolta di resoconti, di storie, e siccome il testo è fondamentale lo chiama "La Fonte dei Resoconti", o la "Madre / Matrice delle Storie", in arabo: UMM AL Q(i)SS(a) = أُم آل قِصَّة
UMM = madre, matrice, fonte, principio
AL = di
Q(i)SS(a) = resoconto, storia, racconto
Ora la somma degli equivalenti numerici, utilizzando lo schema Abjad come riportato qui sotto, è indicata da Shah come 267.
(A) ʾalif ا
|
1
|
(Y) yāʼ ي
|
10
|
(Q) qāf ق
|
100
|
(B) bāʼ ب
|
2
|
(K) kāf ك
|
20
|
(R) rāʼ ر
|
200
|
(J) ǧīm ج
|
3
|
(L) lām ل
|
30
|
(SH) šīn ش
|
300
|
(D) dāl د
|
4
|
(M) mīm م
|
40
|
(T) tāʼ ت
|
400
|
(H) hāʼ ه
|
5
|
(N) nūn ن
|
50
|
(TH) ṯāʼ ث
|
500
|
(U) wāw و
|
6
|
(S) sīn س
|
60
|
(KH) ḫāʾ خ
|
600
|
(Z) zāī ز
|
7
|
(‘) ʿayn ع
|
70
|
(DH) ḏāl ذ
|
700
|
(H) ḥāʾ ح
|
8
|
(F) fā ف
|
80
|
(D) ḍād ض
|
800
|
(T) ṭāʼ ط
|
9
|
(S) ṣād ص
|
90
|
(DZH) ẓāʼ ظ
|
900
|
(GH) ġayn غ
|
1000
|
Idries Shah nel libro non fa il calcolo, io non riesco a resistere alla tentazione e correndo il rischio di complicarmi la vita ve lo rpopongo qui:
UM(M) = 6+40 = 46
AL = 1+30 = 31
Q(i)S(S)(a) = 100+90 = 190
(non calcolo le vocali brevi e le lettere doppie che in arabo non vengono scritte)
Somma totale = 267
Successivamente, continua Shah, il poeta va alla ricerca di un altro titolo, più poetico o descrittivo che abbia lo stesso equivalente numerico. Ricomponendo le lettere il nuovo titolo diventa: ALF LAYLA UA LAYLA che significa Le Mille (ALF) e Una Notte (LAYLA).
Verifichiamo: ALF L(a)YL(a) U(a) L(a)YL(a) = ألف ليلة وليلة
ALF = 1+30+80 = 121
L(a)YL(a) = 30+10+30 = 70
U(a) = 6
L(a)YL(a) = 30+10+30 = 70
Somma totale = 267!
Aggiungo io un mio commento: siccome il nucleo di queste storie è formato da un antico libro persiano chiamato Hezar-Afsana ovvero "I Mille Miti" c'è un'ulteriore coincidenza con il numero mille che aggiunge uno strato ai numerosi significati.
Quindi l'autore, scrive Shah, ci sta probabilmente comunicando, attraverso un codice cifrato, che la raccolta "Le Mille e Una Notte" non è solo una raccolta favolistica ma qualcosa che funziona a un altro livello, un'indicazione che nelle storie ci siano insegnamenti di valore inestimabile per l'essere umano.
Senza andare ad indagare questo livello (per chi fosse interessato consiglio i libri proprio di Idries Shah) la mia osservazione legata a questo blog è: se nella "Matrice delle Storie" troviamo continuamente "storie nelle storie" o "storie incatenate" forse un piccolo messaggino su come possiamo scrivere meglio magari c'è.
La cosa fantastica è che il metodo di raccontare le storie presentato in Shahrāzād può essere generalizzato e questa struttura generalizzata noi la chiameremo "cicli annidati" o "nested loops" (Da Richard Bandler, in onore della programmazione informatica) e vedremo come applicarla nei post successivi.
Nel frattempo osserviamo come Shahrāzād, salvando se stessa e migliaia di altre ragazze con questo elegante espediente, suggerisce anche come salvarsi al nostro volenteroso scrittore e a chiunque altro voglia ascoltarla.
P.S. Magari guardatevi anche questo balletto:
P.S. Magari guardatevi anche questo balletto:
Nikolai Rimsky-Korsakov
Symphonic Suite Scheherazade
Symphonic Suite Scheherazade
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