Nell'ultimo post abbiamo mostrato come "The winner takes it all" degli ABBA è una meravigliosa costellazione di schemi ipnotici. Vogliamo ora analizzare il più bel verso della canzone insieme con altre pepite d'oro para e non verbali.
Ma dimmi lei bacia,
come ti baciavo io?
Ci si sente nello stesso modo,
quando lei dice il tuo nome?
Da qualche parte profonda dentro di te
Devi pur sapere che MI MANCHI
Ma cosa posso dire,
Bisogna ubbidire alle regole.
Perché questo verso è degno di essere considerato una piccola meravigliosa trance ipnotica?
Prima di tutto, per la sua comunicazione indiretta, il modo preferito di Milton Erickson di inviare suggestioni, come egli stesso scrive nella prefazione a al libro I modelli della tecnica ipnotica di Milton H. Erickson di Richard Bandler e John Grinder (Meta Publications, 1975) e che abbiamo già menzionato nel post sulle citazioni.
La donna vuole dire essenzialmente: "MI MANCHI".
Ma dirlo direttamente non sarebbe il modo migliore per farlo sentire davvero al suo ex. Deve prima preparare il terreno dove il seme può essere piantato, accudito e infine sbocciare in un fiore. Milton era favorevole alla comunicazione indiretta perché è molto più efficace.
Diamo un'occhiata più dettagliata alla linguistica della strofa.
"Ma": separa ciò che viene prima da ciò che sta per arrivare, è un segno che ora lei comunicherà in un modo diverso.
"Dimmi: in questo caso è un postulato conversazionale, un altro modo per comunicare indirettamente ciò che sta per dire.
"Lei bacia come ti baciavo io?": cosa deve fare lui per dare un senso alla frase? Deve confrontare come si sente (K) quando ricorda i due baci diversi (K) e per farlo deve andare dentro sé stesso (ricerca transderivazionale) per trovare nella memoria le sue emozioni. Implicitamente ricorderà come si sentiva (K) quando lo baciava lei (K) e nel farlo deve per forza provarlo anche ora.
Per arricchire l'esperienza sensoriale lei passa ad un altro sistema rappresentazionale, l'auditivo:
"Ci si sente nello stesso modo, quando lei dice il tuo nome?": ancora una volta egli deve andare dentro di sé e confrontare come le due diverse voci (A) pronunciano il suo nome e che effetto hanno su di lui (K). Ancora, implicitamente deve ricordare il modo in cui lei diceva (A) il suo nome e sentirlo (K). A proposito, sicuramente avrete notato che lei non dice un nome preciso e così ciascuno di noi può fare tutto il processo con il nome che vuole.
Ora l'ascoltatore è in un leggero stato alterato di coscienza, più ricettivo alle suggestioni e ricordando pienamente come si sentiva con lei, e ora, e solo ora lei tira il suo colpo migliore:
"Da qualche parte profonda dentro di te,
Devi pur sapere che MI MANCHI"
BANG!
Da qualche parte: indice referenziale non specificato
Profonda dentro di te: comando nascosto (= vai profondamente dentro di te, con profonda aggettivo di commento)
Devi: operatore modale di necessità
(Pur) sapere che: predicato di consapevolezza
MI MANCHI: il vero messaggio emotivo
Cinque schemi di Milton in una sola frase!!! Wow. (Sì lo so, è un caso)
Mi rendo ora conto che il mio post è un po' più lungo di quanto piaccia ai miei 25 lettori :-)
Così, parleremo della comunicazione non-verbale e para-verbale della canzone nel prossimo post.
Nel frattempo, commentate e vivete il vostro sogno, da qualche parte ... sopra l'arcobaleno,
Adriano
driadema@gmail.com
Dopo averci guidato attraverso l'introduzione, la prima strofa e dopo averci messo in una leggera trance grazie ai molti schemi del Milton Model, ecco che ci accompagna nella terza strofa, la caverna più recondita, e qui libera il suo grazioso capolavoro:
Agnetha Fältskog nel 1979
(Wikipedia) |
Ma dimmi lei bacia,
come ti baciavo io?
Ci si sente nello stesso modo,
quando lei dice il tuo nome?
Da qualche parte profonda dentro di te
Devi pur sapere che MI MANCHI
Ma cosa posso dire,
Bisogna ubbidire alle regole.
Perché questo verso è degno di essere considerato una piccola meravigliosa trance ipnotica?
Prima di tutto, per la sua comunicazione indiretta, il modo preferito di Milton Erickson di inviare suggestioni, come egli stesso scrive nella prefazione a al libro I modelli della tecnica ipnotica di Milton H. Erickson di Richard Bandler e John Grinder (Meta Publications, 1975) e che abbiamo già menzionato nel post sulle citazioni.
La donna vuole dire essenzialmente: "MI MANCHI".
Ma dirlo direttamente non sarebbe il modo migliore per farlo sentire davvero al suo ex. Deve prima preparare il terreno dove il seme può essere piantato, accudito e infine sbocciare in un fiore. Milton era favorevole alla comunicazione indiretta perché è molto più efficace.
Diamo un'occhiata più dettagliata alla linguistica della strofa.
"Ma": separa ciò che viene prima da ciò che sta per arrivare, è un segno che ora lei comunicherà in un modo diverso.
"Dimmi: in questo caso è un postulato conversazionale, un altro modo per comunicare indirettamente ciò che sta per dire.
Francesco Hayez, Il bacio (1859), Milano, Pinacoteca di Brera (Wikipedia) |
Per arricchire l'esperienza sensoriale lei passa ad un altro sistema rappresentazionale, l'auditivo:
Lo spettrogramma della voce umana ne rivela il contenuto armonicamente ricco. (Wikipedia) |
Ora l'ascoltatore è in un leggero stato alterato di coscienza, più ricettivo alle suggestioni e ricordando pienamente come si sentiva con lei, e ora, e solo ora lei tira il suo colpo migliore:
"Da qualche parte profonda dentro di te,
Devi pur sapere che MI MANCHI"
BANG!
Da qualche parte: indice referenziale non specificato
Profonda dentro di te: comando nascosto (= vai profondamente dentro di te, con profonda aggettivo di commento)
Devi: operatore modale di necessità
(Pur) sapere che: predicato di consapevolezza
MI MANCHI: il vero messaggio emotivo
Cinque schemi di Milton in una sola frase!!! Wow. (Sì lo so, è un caso)
Mi rendo ora conto che il mio post è un po' più lungo di quanto piaccia ai miei 25 lettori :-)
Così, parleremo della comunicazione non-verbale e para-verbale della canzone nel prossimo post.
(Wikipedia)
Nel frattempo, commentate e vivete il vostro sogno, da qualche parte ... sopra l'arcobaleno,
Adriano
driadema@gmail.com
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Credo che non continuerò a seguirti... Il mio bisogno di appartenenza non può essere soddisfatto in un gruppo di 25
RispondiElimina:-D
P.S.: ed è un vero peccato, perchè i tuoi post mi piacciono da morire... ;-)
Grazie :-) il bello dell'uso del NON ;-)
Elimina26…
RispondiEliminaGrazie :-)
Elimina27.
RispondiEliminaPS: finito il master prac questo blog apre nuove porte e regala nuovi stimoli. grazie.
Mi piace aprire nuove porte e regalare nuovi stimoli. :-) Grazie mille del commento.
Elimina27.
RispondiEliminaPS: mentre leggo questo blog dopo il master prac mi accorgo di mille porte in piu che si splancano e posso cogliere tanto piu oltre la poesia delle parole!
Io la interpreto in modo diverso: "Dimmi che IO ti manco, perche' tu mi Manchi"... e' per consolare se stessa che vuole sentirsi dire che e' lei che gli manca anche se lui non lo sa ancora. e' la speranza che ha ogni persona che viene lasciata: sentirsi dire dall'altro che in realta non e' la stessa cosa.
RispondiEliminaCosi Lei "inietta" la frase mi manchi nella testa di LUI nella speranza che si ravveda.
Io ho interpretato la cosa diversamente: a me sembra che LEI voglia "iniettare" nella testa di lui la frase "mi manchi" perche' spera che LUI le dica "Mi manchi". non e' questo forse il fine ultimo di quando si viene lasciati? cercare di convincere l'altro che si sta sbagliando?
RispondiEliminaGrande commento! Sì, uno degli scopi del Milton Model è quello di "iniettare" o "installare" come diciamo in PNL :-)
RispondiEliminaPer la seconda parte del tuo commento non saprei. Rischi un po' la cosiddetta "Lettura della Mente" di LEI. Come fai a sapere che lei spera in quella risposta da lui? Magari è ormai rassegnata, come sembra dall'ultima frase.
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